Il mio nome è Salvatore Gumina, sono nato il 19 settembre 1983 a Caltanissetta, sono un architetto ed i miei interventi partono dalle forme più svariate caratterizzanti la realtà e realizzando vari progetti mirati alla riqualificazione urbanistica dei centri storici e il restauro delle fabbriche in muratura portante.

Il Tempio che voglio edificare deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli Dei.
Bibbia – Cronache – Cap. 2 – versetto 4

Se volessi definire oggi l’architettura la definirei un’orrenda forma iperealistica riprodotta dal rendering, questo ha portato i nuovi progettisti a pensare che il presente già continuamente passato è diventato nostro nemico a causa della nostra incapacità di vedere piccolo, bisogna riprendere il rapporto con il disegno come progetto di confronto critico. Il progetto deve essere il risultato di strati di cultura e creare opere civili semplici ordinate affinchè si propongano nel tempo avvenire. Inoltre il rapporto tra villaggio e campagna si è perso, è un diritto negato dal boom economico, è necessario recuperare questi rapporti. Il restauro oggi può essere definito un operazione di arte contemporanea, considerandolo un'azione di ascolto dell’opera diversificando i nuovi interventi rendendoli differenziabili e distinguibili dall’opera originaria, pensando il nuovo intervento una stratificazione perché l’architettura è anche e soprattutto stratificazione di evoluzioni culturali.

"Spero che un giorno la nuova generazione possa crescere in una città con molte aree verdi, costruita a misura d’uomo e non passare le domeniche all’interno di osceni capannoni prefabbricati (centri commerciali e supermercati) che continuano a far realizzare".